Un'intervista, di solito, comincia con una presentazione dell'intervistato. Ma come fare quando ci si trova di fronte a qualcuno per cui una definizione esauriente, complessiva, non c'è? E se si cominciasse dal “chi non è”?
La formula, quindi, diventa più o meno questa: Bachisio Scanu non è propriamente un grafico, non è un illustratore né un pittore e neppure un fotografo, non un uomo di scienza né uno psicologo.
Bachìs, sassarese classe 1981, è un po' tutte queste cose insieme, con passione ed estremo ordine.
Lo incontriamo una mattina plumbea di dicembre a Berlino, in un Café di Prenzlauerberg, un quartiere vivace poco distante da Alexander Platz. Bachìs si accinge a raccontare la sua storia, soffiando di tanto in tanto su una tazza fumante di “grüner tee”, tea verde.
“La mia passione per il disegno è cominciata quand'ero molto piccolo. Ero uno di quei bambini iper-allergici, sempre un po' malaticci. Così ho saltato l'asilo e mia madre, che per prima amava disegnare, mi intratteneva facendomi ricalcare e riprodurre mondi”.
Durante il liceo scientifico Bachìs ha addestrato la sua manualità nel disegno tecnico e artistico, nelle proporzioni e nella geometria. Visioni che avrebbero sedimentato dentro di lui per poi esplodere qualche anno dopo come una specie di rivelazione. Come? Con la psicologia.
“C'è una mega connessione, che ho capito solo dopo averla metabolizzata, con gli studi di psicologia: la psicologia come unione o separazione tra parti della propria interiorità, che interagiscono e producono delle conseguenze sul piano mentale e comportamentale e determinano le tue visioni sul mondo e sui rapporti”.
... non fate finta di aver capito...
“Tutto è un sistema: la tua psiche, il tuo corpo, le persone, il mondo. Questo cosiddetto approccio sistemico riguarda le relazioni sociali, umane: interconnessioni, triangolazioni, sfaccettature. Che diventano figure geometriche: diventano un insieme, un tetraedo, un prisma”. Quanti artisti conoscete che hanno fatto la tesi di laurea sul “cervello”, per essere precisi sul comportamento dei neuroni?“Un campo meraviglioso quello della neuropsicologia”.
La ricerca delle geometrie ha coinciso con l'arrivo a Berlino, circa un anno e mezzo fa. “Berlino e le sue linee minimali, rigorose, sono fonte di stimoli continui”. Il filo conduttore di tutta la produzione artistica di Bachìs sono, appunto, le geometrie, che si ritrovano come una costante nei suoi disegni, nelle illustrazioni, nei lavori digitali, nella pittura - rigorosamente a olio – e, più recentemente, anche nei collages.
I suoi soggetti sono uomini, animali ed elementi naturali difficilmente riducibili a un immaginario dai contorni nitidi, e dietro le linee di ogni artwork c'è una storia e uno studio approfondito che parte dagli stimoli che lo circondano o che Bachìs si va intenzionalmente a cercare.
“La creatività è una scintilla: deriva da connessioni neurali che si trovano abituando la mente a pensare molto. Ci sono giorni in cui, come un ossesso, guardo documentari, leggo libri di storia o d'arte, vado a vedere a mostre o performance artistiche, ascolto musica”.
Tra gli artisti che hanno influenzato la sua produzione:“Sono sempre stato quasi ossessionato dal surrealismo di grandissimi come Dali, Magritte, De Chirico, dalla violenza del distacco di un pittore classico come Caravaggio, da Leonardo, dalle tendenze provenienti dalla cultura tedesca, e riconosco fantasia e genialità a tutta l'arte che viene dal centro e dal Sudamerica, pensa alla passione e il sangue di Frida Calo...”
Dall'ultimo sorso di tea verde sono passate più di due ore e quella che doveva essere un'intervista si è trasformata in un flusso spontaneo di pensieri, parole e sguardi delicati sull'arte e sul mondo.
Bachìs è l'autore di cinque artwork ospitati sulla prima collezione di T-shirt YESEYA.
https://www.facebook.com/Bachis.Art?fref=ts
di Carlotta Comparetti
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