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La Fille Bertha: dalla carta ai muri di Cagliari, Vienna e Berlino. E sulle t-shirt YESEYA!

posted by Redazione at 03/12/2013

La Fille Bertha: dalla carta ai muri di Cagliari, Vienna e Berlino. E sulle t-shirt YESEYA!

Bertha nasce in un secondo, nel tempo di una fugace associazione. La Fille si unisce successivamente, come ad accompagnarla”.

La lingua francesce ha un suono e un immaginario in cui la Fille Bertha si trova molto a suo agio. Comincia così il racconto di Alessandra Pulixi, classe 1984, illustratrice e street artist sarda nota ai visitatori di Cagliari, Vienna e Berlino per le signorine vanitose e un po' distratte che hanno reso la sua firma inconfondibile.

Sulla tela e sui muri delle città e su una linea inedita di T-shirt YESEYA insieme ad alcue note firme della scena artistica underground in Sardegna e all'estero. La storia della Fille Bertha in una chiacchierata con l'artista.


L'arte sui muri. Come sei diventata una street artist?
 

Mi sono avvicinata al disegno su muro in modo molto giocoso e spontaneo, ho provato a riportare i miei disegni sulle pareti sia di spazi esterni che interni, questo mi ha sin da subito emozionata parecchio e mi ha dato modo di vedere il mio mondo prendere una forma forse più compiuta, quasi animata.

 

Un immaginario artistico animato da figure femminili aggraziate e un po' vanitose. Quanto hanno di te?

Sicuramente c’è molto di me in queste figure. Qualcuna rispecchia i miei stati d’animo, e lo fa in modo spontaneo. Il mio è un disegno istintivo, quasi “liberatorio”. 

 

 

Qual è il lavoro dietro ogni artwork? 

Dipende dal fine che ha un determinato disegno. Tendenzialmente seguo l’istinto e cerco di mantenere il più possibile questa inclinazione, sopratutto nelle bozze. Se invece devo seguire un tema lo faccio “sedimentare” dentro me, lo elaboro e poi provo a svilupparlo con le idee che nel frattempo sono emerse.

 

Quale valore può aggiungere l'opera di uno street artist ad uno spazio urbano?

Dal mio punto di vista, chiaramente, l’arte urbana può aggiungere tanto e può emozionare. Tutto però dipende dagli occhi di chi guarda...


Un'arte perennemente a rischio di “non durare”: come vivi la possibilità di vedere una tua opera sostituita da quella di qualcun altro? 

È un rischio intrinseco a questa forma d'arte. In un certo senso è come se facesse parte del gioco, ed è necessario sdrammatizzare. Ma ammetto che quando succede non è esattamente piacevole, soprattutto quando tieni in modo particolare a un disegno che hai realizzato.

 

 

Dalla tela ai muri, e infine su stoffa. Com'è nata la linea di t-Shirt e accessori della Fille Bertha?

Nasce, in realtà, da un regalo che mi avevano fatto: la riproduzione delle mie faccette su spilline. Le regalavo a mia volta e sono piaciute, e così mi è venuta l'idea di stamparle monocolore su tela e cotone... questi pezzi sono come una raccolta dei miei disegni preferiti e del mio percorso illustrato, e mi piace molto vederli indossati, incontrarne per caso qualcuno mentre passeggio per le strade di Cagliari.

 

Nel tuo percorso, Vienna. Cos'hai riportato in Sardegna? E cosa, di te, hai lasciato lassù? 

Vienna è una città fantastica sotto tanti punti di vista, non da meno è la ricerca che viene portata avanti sotto il profilo dell’arte contemporanea e della streetart. Avevo iniziato da poco a fare i primi disegni sui muri e lì ho potuto sperimentare parecchio, ci sono tanti spazi legali e anche suggestivi pronti ad accogliere chiunque voglia cimentarsi.

 

Live painting: qual è il tuo approccio in una performance pubblica?

Non amo molto dipingere davanti a tantissime persone, e quando accade entro come in una fase di isolamento, concentrata su ciò che sto facendo.. ad ogni modo, se posso scegliere, preferisco la quiete tutto intorno.

Se mettessimo insieme tutti i vari "pezzi" che hai disseminato nelle città, quale storia racconterebbero i tuoi disegni?

Raccontano degli “spaccati” di sguardi e di figure colte come d’improvviso in un gesto, un'espressione. In un loro mondo.

 

Per curiosare tra i lavori dell'artista:

https://www.facebook.com/LaFilleBertha

http://instagram.com/lafillebertha 

 

di REDAZIONE YESEYA

foto di copertina: Valeria Malavasi

 

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