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Storie d'arte in un cimitero di treni: i BLO Ateliers di Berlino Lichtenberg

posted by Redazione at 17/04/2015

Storie d'arte in un cimitero di treni: i BLO Ateliers di Berlino Lichtenberg

Un cimitero di locomotive a vapore, un vecchio mercato del bestiame e le cantine umide di una fabbrica di birra ferma da decenni. Cos'hanno in comune tre luoghi così diversi e perfino distanti nella geografia architettonica di una città?

Il filo invisibile che li lega è la memoria. La memoria del tempo e della storia che hanno custodito, di usi e funzioni che si trasformano senza cancellare la propria biografia ma conservandola nelle forme e nei materiali, fra lamiere arrugginite, mattoni, pannelli anneriti e tubi a vista.

Riutilizzare anziché abbandonare, ingegnarsi per trasformare anziché demolire, preservare per non perdere traccia di sé: in questo breve racconto si parla di archeologia industriale, del ricordo e anche, in un certo senso, di intuizioni.

 

BLO Ateliers, Berlino Lichtenberg

 

Siamo di nuovo a Berlino e sul quartiere di Lichtenberg picchia un sole inconsueto per una mattina di aprile. È a Tuchollaplatz, stranamente silenziosa per essere la piazza centrale del rione, che a mezzogiorno rincontriamo Zuleika Munizza, architetto e coordinatrice del progetto Berlino Explorer, che da quattro anni accompagna appassionati e curiosi lungo i percorsi più affascinanti e meno battuti della capitale tedesca, con uno sguardo attento all'arte e all'architettura.

In programma oggi, un'esplorazione urbana tra Lichtenberg, Marzahan e Prenzlauerberg, scandita da ex impianti industriali, vecchi mercati, aree ferroviarie dismesse di cui la città si riappropria facendone alcuni dei più interessanti spazi d'arte e cultura di Berlino Est. Le tappe sono tre e questo è il primo episodio.

Victoria Stadt è uno di quei posti poco invitanti disturbato a intermittenza dal viavai dei treni. Fa capo alla municipalità di Lichtenberg, ed è praticamente periferico nel centro della città. Anche se confina con uno dei quartieri più vivi e internazionali di Berlino, Friedrichshain, in pochi conoscono Victoria Stadt, e ad abitarci sono quasi solo berlinesi. Strade strette su cui si ripetono palazzi simili e marciapiedi scaldati da antichi lampioni di ghisa. Ad abbracciare il rione, due linee ferroviarie che nel tempo hanno influenzato moltissimo l'identità del posto.

 

BLO Ateliers, Berlino Lichtenberg

 

Proprio sull'area abbandonata di un'antica rimessa ferroviaria, nel 2004 è sorto un complesso di officine dedicate alla produzione di arte e cultura, si chiama BLO Ateliers (Bahnbetriebswerk Berlin Lichtenberg Ost).

Quando ancora su Berlino vigilava ingombrante la Prussia, su questo pezzo di terra brulla erano stati costruiti dei magazzini per il rimessaggio dei treni e lo smistamento delle merci. Si trattava di uno snodo fra i più importanti all'interno di una rete ferroviaria enorme - racconta Zuleika - che durante la Prima Guerra diventa la linea per il trasporto di truppe e materiale bellico, e nel periodo nazista un “centro di raccolta” per la deportazione degli ebrei nei campi di concentramento orientali.

Sotto la Repubblica Democratica Tedesca (DDR) l'area diventa una sorta di cimitero di quelle vecchie, romantiche locomotive a vapore che di tanto in tanto, sotto il presidio serrato della Stasi, muovono qualche nostalgico in pellegrinaggio da Berlino Ovest. Dalla caduta del muro, è la Società dei Trasporti tedesca (Deutsche Bahn) a disporre dello spazio, che nel frattempo però ha perso la sua funzione originaria. Che farsene, dunque?

 

BLO Ateliers, Berlino Lichtenberg

 

L'anno scorso l'associazione culturale LOCKKUNST ha festeggiato dieci anni dalla firma del contratto di locazione con la Deutsche Bahn: un periodo di tempo in cui i BLO Ateliers sono diventati un grande laboratorio creativo dedicato a produzioni artistiche e artigiane, un vero e proprio centro culturale e, anche, un esempio di “rigenerazione dal basso”, come ce la racconta Zuleika, indipendente da istituzioni e finanziamenti pubblici.

Quella dei BLO Ateliers è una storia di cui non è ancora stato scritto il finale: scoccati i dieci anni, non si hanno certezze sul futuro dello spazio e dei 90 artigiani che lavorano nei suoi capannoni decadenti e impolverati, dove l'arte si produce, si respira e contribuisce a preservare, a costo zero, il fascino di un'antica rimessa di locomotive.     | Fine prima tappa |

    

Testo di Carlotta Comparetti

Fotografia a cura di Matteo Avanzi 

 

 

LINK UTILI:

 

Fino al 20/04 partecipa a #industriart2015, il photo-contest su arte e cultura industriale

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Sito ufficiale dei BLO Ateliers

 



 

 

 

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