Qui a YESEYA si parla di arte, di creatività e di visioni: quest’ultimo termine si adatta particolarmente alle ultime opere di Giorgio Casu, dallo stile un po’ onirico, che sembrano voler sfuggire a schemi e definizioni. Il suo stesso percorso porta in questa direzione: difficile e riduttivo categorizzare la sua arte, l’arte di un artista poliedrico che spazia dalle tele alle cover di libri, passando per il design di orologi e chitarre, i murales, le uova in ceramica, fino a raggiungere le pareti della Casa Bianca con il ritratto del Presidente Obama che porta la sua personalissima firma: Jorghe.
Sardo, classe 1975. Da quando, a 27 anni, ha lasciato San Gavino e la Sardegna, Giorgio ha piantato e disfatto le tende varie volte: Inghilterra, Australia, Francia, Thailandia sono state la sua casa prima di approdare nella Grande Mela dove, nel mese di luglio dello scorso anno, il suo coloratissimo “The Owl” ha illuminato il celeberrimo incrocio di Times Square. Giorgio è stato gentilissimo e, nonostante i mille impegni, ha trovato il tempo di rispondere alle nostre domande a tempo di record…
Nelle tue interviste affermi di dipingere “quello che vivi, quello che vedi”. Come ti accorgi che sta nascendo un’idea, cosa provi quando ti rendi conto che qualcosa che stai guardando solletica la tua mente e la tua creatività?
Il processo di creazione cambia tutte le volte e un’idea può arrivare in diversi modi. Quello più interessante e spontaneo avviene appunto per caso , sembra quasi che un’immagine o un’idea arrivi in un canale diverso, la vedo come una visione quasi esterna a me stesso. Il soggetto ha per sé un identità unica che riconosco come si riconosce un odore, mi emoziona subito, mi stimola a creare qualcosa; altre volte invece vedo mille quadri prima che arrivi l’immagine che penso sia giusta, come un fiume di immagini.
Sono molto creativo in questo senso, a volte mi stupisco anch'io di quante immagini riesca a creare il mio cervello. L’emozione di aver trovato quello che stavo cercando si unisce alla passione che ho per il lavoro che faccio; travolgente emozione sapere che sto per dipingere qualcosa che mi piace, non riesco a pensare ad altro, è appunto come essere innamorato… di un’idea : )
Sei molto legato alle tue radici e sei convinto che con tanta buona volontà si possano cambiare le cose e si può costruire il proprio destino. Rappresenti una figura estremamente positiva per i tanti ragazzi che, in questi anni di crisi, credono di non potersi permettere il lusso di sognare. Che messaggio vorresti dare?
Sì, sono molto legato alla Sardegna e mi ritengo molto fortunato ad essere nato in una delle isole più belle al mondo. Consiglio di viaggiare il più possibile, leggendo, informandosi: la conoscenza è il parametro per fare le scelte giuste e arrivare dove si vuole… anche fisicamente. La Sardegna è piena di talenti e molti saranno costretti a viaggiare; chi ha talento e voglia di fare farà bene, chi ha talento ma non vuole mettersi in gioco o sporcarsi la fronte di sudore sarà un talento sprecato. Ho imparato che le persone di successo si fanno un mazzo tanto.
Il futuro è determinato da quello che si fa oggi, non c’è tanto da spiegare. Il passato è il risultato di quello che si è fatto. Il resto che è quello che non possiamo controllare e arriva, avviene, passa per canali inaspettati e imprevedibili, quindi invece di preoccuparsi troppo su quello che potrebbe accadere, direi che è meglio concentrarsi su quello che ci renderà felici o soddisfatti di noi stessi… nel proprio piccolo o con grandi sogni, e coltivarlo senza aspettarsi nulla. Sognare non è un lusso ma una necessità accessibile a tutti.
E ORA 5 DOMANDE FLASH!
C’è qualcosa che ti farà dire: “Sono arrivato dove volevo”?
No. Non so dove sto andando, ma so come ci voglio arrivare…
Cosa/chi riesce sempre a strapparti un sorriso?
I gatti e i bambini.
Cosa devi assolutamente fare quando torni in Sardegna?
Ah, questa è facile: mangiare carciofi, ricci, spaghetti arselle e bottarga, cozze che non manchino, mirto, asparagi se è stagione, vedere gli amici, i nipoti, i fratelli e i parenti. Passare del tempo a casa con mia madre, andare alle spiagge di Scivu, Tuarredda e Pistis. Mangiare da Fradis Minoris e la pizza di Peppe a Gonnosfanadiga.
Un artista in erba che vuoi segnalarci
Non sono in erba, ma segnalo: Aryz della Street art; il mio amico pittore Alessandro del Pero; il mio gemello Giovanni, un genio.
Alza la testa dallo schermo: in quale città del mondo ti trovi e cosa vedi intorno a te?
Sto viaggiando da 3 mesi , sono a Hong Kong. La stanza d’albergo dà sul fiume e dalla riva opposta vedo le luci della città. Molte luci e molta nebbia. Mi piacciono un sacco quelle barchette cinesi che passano ogni tanto…
Sulla destra ho le stampe su seta che ho fatto in India la scorsa settimana, ed il quadro dei galli per la collezione di sari indiani.
“Credo nella creatività, nell'apprendimento permanente, e non ho una meta precisa. Il senso di quello che faccio è rappresentato dal viaggio, dal nomadismo, dalla ricerca".
Nella sua versione in inglese, questa è la bella frase che apre il sito di Giorgio Casu, dove vi consigliamo di andare a curiosare.
di Giulia Garau
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