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Illustrazione e mondi caotici. Le pozioni di Berenice La Ruche

posted by Redazione at 11/12/2013

Illustrazione e mondi caotici. Le pozioni di Berenice La Ruche

Quello di Berenice La Ruche, giovane illustratrice sarda, è un mondo caotico fatto di sirene, occhi travestiti da fiori, signorine assorte e animali pennuti. Un mondo fluttuante che, a “tratti”, diventa fiaba.

Un immaginario, il suo, che attinge dalla fotografia, dalla pittura, dalla tessitura perfino, e si rimescola fino ad ottenere “pozioni” ideali. Lesta come un folletto che si nasconde dietro a una foglia quando teme di essere visto, Berenice La Ruche ci racconta la sua storia.

 

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Nome d'arte Berenice La Ruche. Perché?

“Berenice La Ruche” è nato per gioco ed è un miscuglio di racconti mitologici, polverosi laboratori parigini di inizio ‘900 e coincidenze un po’ strampalate che mi hanno portato a cucirmelo addosso come un vestito di ghirigori fonetici.

 

Qual è il mondo che racconti attraverso l'illustrazione?  

È un mondo caotico fatto di sirene, occhi che si travestono da fiori, animali pennuti e signorine distratte ed assorte nei loro pensieri. È  l’unico posto che io conosca dove il tempo smette di correre e comincia a fluttuare.

 

Bereniche La Ruche, illustrazione

 

A livello interiore, quasi intimo, cosa ti spinge a disegnare? C'è uno stato d'animo, un umore, delle sensazioni particolari in cui la voglia diventa irrefrenabile? 

Il Sacro Fuoco dei Colori arriva solitamente quando sono in balia di grande felicità o profonda tristezza; nel primo caso, disegnare enfatizza la sensazione di euforia mentre nel secondo aiuta a sciogliere i nodi e fa diventare tutto meno grigio. La noia, al contrario, m’impedisce di disegnare.

 

Donnine signorili, animaletti, elementi dal mondo naturale. Tratti delicati su una tavolozza di colori intensi. Quali sono i tuoi modelli di riferimento?

Mi lascio ispirare prevalentemente da altre immagini e mi affascinano la pittura, la fotografia, la grafica, la tessitura. Quando m’imbatto in un qualcosa che mi piace, ne ritaglio un pezzetto, lo butto nel calderone delle idee e mescolo ogni tanto fino ad ottenere quella mi sembra la “pozione” migliore; è un procedimento parecchio divertente.

 

Bereniche La Ruche, illustrazione

 

E quali le tecniche di realizzazione che hai scelto? 

Gli strumenti con cui mi trovo più a mio agio sono i pennarelli e ultimamente le matite colorate, che sono una goduria da polverizzare e passare sulla carta con le dita.

 

Cosa non può mancarti quando inizi una nuova creazione? 

Devo necessariamente avere vicino almeno tre rossi diversi, la musica giusta per quel disegno e Gesuina, la mia coperta di Linus a forma di talpa.

 

Bereniche La Ruche, illustrazione Raccontaci il principio del tuo percorso da illustratrice.

Ho un nonno pittore che non mi ha mai rivelato i segreti dei suoi quadri ma che mi ha sempre permesso di curiosare fra pennelli e tubetti di pittura ad olio. Ho iniziato a disegnare da piccolissima e non ho mai smesso; è tuttora il mio gioco preferito. Il mio percorso di studi architettonici scorre parallelo all’illustrazione e mi ha consentito di racimolare un piccolo bagaglio da cui attingo molto spesso mentre disegno.

 

Svelaci un tuo "desiderio artistico" per il futuro.

Mi tremano le vibrisse al solo pensiero di poter realizzare un piccolo libro di racconti illustrati.

 

Sull'autrice: http://berenicelaruche.tumblr.com 

 

di REDAZIONE YESEYA

 

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