Federico Orrù è un graphic designer e illustratore che si cela dietro al nome d'arte di Neeva, oltre che ad una folta barba che riporta alla mente i personaggi delle sue illustrazioni.
Con lo stesso nome, Federico firma i suoi progetti musicali legati all'elettronica e si cimenta nel mondo dell'autoproduzione editoriale con Perropanda, piccola casa editrice di libercoli che portano in rassegna storie e illustrazioni a firma di giovani creativi a livello internazionale.
Abbiamo incontrato Federico e lo abbiamo travolto con una raffica di domande, più o meno serie, più o meno attinenti. A voi leggere fra le righe!
Musicista, illustratore, graphic designer, editore: come ti racconterai ai tuoi nipotini?
Racconterò loro una marea di frottole, col tempo scopriranno tutte le bugie e gli inganni; per strada mi eviteranno come la peste. Ma quando leggeranno la storia di Osvaldo si dovranno ravvedere.
Federico Orrù, alias Neeva. Cosa c'è dietro questo nome d'arte?
Bha, ero piccolo e scrivevo sui muri, mi serviva un nome meno banale di Federico (anche se, col senno di poi, sarebbe stato molto bello taggare "Federico") e Niva ai tempi mi sembrava molto figo. Poi le cose cambiano.
Dove nasce la tua musica?
Molti musicisti riescono a inondare hard disk e registratori con enormi quantità di materiali, mentre io non produco tantissimo. Per me è più un bisogno, quando è necessario sfogarsi non lo si può evitare.
Cosa divoravi quand'eri bambino?
Mi ricordo con ardore le sessioni di Lego con sottofondo di Wilson Pickett. (A pensarci ora mi sembra una cosa molto sexy).
Cosa invidiavi al tuo supereroe preferito?
Non mi sono mai piaciuti i supereroi. Però mi piaceva moltissimo il Comandate Cobra, del quale invidiavo la solerzia e l'asciugamano nero sulla testa.
Come curi la tua barba?
In genere è lei che si prende cura di me...
Qual è il tuo "luogo solito" o ideale per dedicarti alle composizioni artistiche?
Casa mia. In pigiama.
Pensando alla Sardegna, qual è la prima associazione che ti salta in mente?
Giuliano Marongiu.
L'ambiente più creativo in cui ha vissuto?
Monserrato. Senza ombra di dubbio.
E la città ideale per "provarci"?
Adesso direi Lipsia.
Chi è il Perropanda e come l'hai incontrato.
Stava sdraiato sul divano rosso che avevo a Barcellona. Era un pupazzo davvero bruttissimo. Poi è nato l'amore.
Dove trovi l'ispirazione per i tuoi progetti?
Spessissimo dalla casualità. Fai qualcosa senza apparenti ragioni e poi ti accorgi che potrebbe essere interessante svilupparla. Dopo te la riguardi tutto contento.
Cosa ti affascina?
Piero. Il cane che abita a casa dei miei genitori. Penso sia uno degli esseri più interessanti che abbia mai avuto modo di osservare e conoscere.
Se potessi prendere la macchina del tempo, dove andresti a bere una cosa?
Grotta nel pleistocene.
Che effetto ti fa rispolverare le tue prime tracce musicali?
Una tenerezza infinita.
Faccene ascoltare una in cui ti ritrovi in modo particolare...
Eccola qui.
Una parola che ti piace.
"Mastite", ma anche "Crivellare".
Cosa ti commuove?
Da poco mi sono commosso guardando la Sirenetta.
Birra o shottino?
La birra è la carezza del diavolo. Lo Shottino è lo schiaffo di dio. Altra domanda?
Twitter o Facebook?
Twitter non lo conosco ma alcuni amici me ne hanno parlato un gran bene. Sembrerebbe parecchio in voga tra i giovani.
Un'abitudine o una fissazione a cui non puoi rinunciare.
Spegnere il router prima di andare a dormire e bere birra calda d'estate.
Qual è l'indumento che non indosseresti mai?
I pantapalazzo. Anche se il nome ha sempre esercitato un certo fascino su di me.
Cosa ti fa perdere la pazienza?
L'isteria delle persone.
E cosa ti fa divertire.
Cose tipo: "Il gabinetto del dott. Gabinetto".
Di cosa vai fiero?
Del mio seno prorompente e della mia fronte spaziosa.
Facci fare un giro tra i tuoi colori...
http://www.behance.net/neevaneeva
https://soundcloud.com/neeva
E poi vi suggerisco un link di cose non mie, ma che mi sono sempre piaciute tanto: ecco qui il signor Reg Mombassa.
di Carlotta Comparetti
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