Quello di Berenice La Ruche, giovane illustratrice, è un mondo fiabesco e un po' caotico abitato da sirene, occhi travestiti da fiori, signorine assorte e animali pennuti.
L'abbiamo incontrata qualche tempo fa per un'intervista in cui ci siamo fatti raccontare alcuni frammenti della sua storia. Dopotutto, la sua è una storia curiosa, che comincia da piccolissima fra colori a olio e pennelli del nonno, si dirama tra le aule della facoltà di architettura, e galleggia fra progetti d'illustrazione su carta e… ora anche su stoffa.
A Berenice, infatti, abbiamo chiesto di realizzare una piccola collezione di "storie illustrate" su T-shirt YESEYA, che potete acquistare online a soli €24,90, disponibili in due colori (bianco e nero) e su modelli uomo, donna e bambino. Volete vedere cos'è venuto fuori? Ecco come Berenice la Ruche ci presenta i suoi personaggi...
Balena
Sono l’anima di qualsiasi festa che abbia l’ardire d’esser definita tale. Nata sul fondo di un bicchiere di amarissima aranciata, ho fatto dei cappellini colorati, dei coriandoli e del gioco della bottiglia la mia ragione di vita. Mi definiscono spumeggiante, ciarliera, trascinatrice di folle; senza di me, cari voi, il party non decolla [See it on T-shirt].
Faro
Osservo tutto, tutto sbircio. Divento all’occorrenza nido, lucina anti-mostro da tenere accesa dal tramonto all’alba e riparo per le balene in fuga dai pescatori (e viceversa). Necessito di manutenzione frequente e di cospicue dosi di rimmel nero sulle ciglia inferiori, che mi dà quelnonsocchè da vecchia diva del noir un po’ svampita ed un po’ annacquata [See it on T-shirt].
Gufo
Appaio sovente in quelle situazioni in cui la cattiveria dev’esser direttamente proporzionale alla cura nel vestirsi [See it on T-shirt].
Pilloneddo
Dal sardo, "uccellino". Protettore dell’Equilibrio e dei Galanti Intenti, qualcosa tengo e molto dono. A scuola seguivo con passione le lezioni di chimica; oggi mi limito a cospargere il mondo di nobiltà d’animo e dispettucci assortiti [See it on T-shirt].
Signorina
Sono abituale frequentatrice delle peggio bettole, dove passo il tempo a sfidare il prossimo al gioco del Guardiamociforte. Chi perde, offre un bicchierino di Coomoolonembo del ‘34 a tutti [See it on T-shirt].
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